Catania è una meravigliosa città e un ottimo punto di partenza per iniziare a visitare la Sicilia. Situata ai piedi dell’Etna, luogo da non perdere per un viaggio in Sicilia, è una città nota anche per la sua tipica tradizione culinaria. La cucina tipica siciliana è una delle migliori cucine d’Italia e l’enogastronomia catanese spazia dallo street food ai primi, dai secondi fino all’impareggiabile pasticceria.

Se stai per recarti in Sicilia e ai piedi dell’Etna, ti potrebbe tornare utile sapere cosa mangiare a Catania. Ecco 10 piatti tipici della cucina catanese da assaggiare durante un tuo viaggio. Preparati a un’esplosione di gusti e sapori che ti lascerà senza parole.

Cosa mangiare a Catania: 10 piatti tipici della cucina siciliana

1. La tavola calda: arancino, cipollina, pizzetta, bolognese, spinacina, cartocciata

Il “pezzo di tavola calda” è il re incontrastato delle specialità catanesi. È un prodotto tipico dello street food e si può trovare ovunque lungo le strade della città, ed è ottimo per essere consumato in qualsiasi momento della giornata: come spuntino o merenda, durante l’aperitivo ma molti ne mangiano più di uno, in modo da sostituirlo al pranzo o alla cena. Dell’arancino, la sua forma a base piatta e a punta allungata ricorda l’Etna. Una particolarità: a Catania è arancino, quindi maschile. A Palermo è femminile, quindi è arancina. Su questa differenza catanesi e palermitani sono ferrei. Non sbagliare a ordinare.

2 Pasta alla Norma

Se l’arancino è il re dello street food, il piatto più diffuso è sicuramente la pasta alla Norma ed è talmente popolare che si è diffuso in tutta l’isola. Prende il nome dalla famosa opera di Vincenzo Bellini. Questo tipo di pasta è condita con pomodoro, ricotta, basilico e melanzane fritte. Il piatto non è leggero ma è molto gustoso. Va assolutamente assaggiato se si è a Catania o in una qualsiasi città della Sicilia ed è ottimo sia a pranzo che a cena.

Per quel che riguarda il tipo di pasta utilizzata possono essere spaghetti, maccheroni, penne oppure sedani rigati.

3 Spaghetti col nero di seppia

Catania è una città di mare e i piatti a base di pesce sono molto diffusi: uno tra i più popolari sono gli spaghetti col nero di seppia. In alternativa agli spaghetti si possono usare anche le linguine. Sono un piatto di facile preparazione e molto gustoso. Il sapore di mare è intenso e il nero si mescola con le seppie e la pasta.

Per preparare un piatto come si deve, secondo la ricetta tradizionale siciliana, si aggiunge anche il pomodoro, che si legherà col nero, e due cucchiai di vino o brandy per sfumare.

Nella foto: il tipico panino con la polpetta di cavallo, e degli involtini di carne di cavallo

4 La carne di cavallo

Nella cucina catanese un posto privilegiato è riservato alla carne di cavallo. Lungo le vie della città si trovano moltissime macellerie equine e la carne di cavallo viene servita in vari modi in molti ristoranti. E’ ormai una tradizione cittadina il suo consumo e qualcosa di molto radicato tanto da diventare un modo di dire: “si megghiu ra canni i cavaddu“.

In via del Plebiscito a Catania ci sono moltissimi ristoranti specializzati in pietanze a base di cavallo, in tutte le sue forme: polpette, salsicce ma anche bistecche. La carne di cavallo è una carne rossa ricca di ferro con una bassa concentrazione di colesterolo e sodio e quindi molto nutriente.

5 Il cannolo siciliano

Col cannolo siciliano entriamo nel campo della pasticceria: un settore molto amato da tutti e questa prelibatezza siciliana ne è l’indiscusso prodotto di punta. E’ composto esternamente da una pasta fritta e croccante, avvolta su se stessa in modo da lasciare uno spazio vuoto al centro. Viene riempito con ricotta di pecora e guarnito agli estremi con gocce di cioccolato, granella di pistacchi o frutta candita come arance o amarene.

Il cannolo va preparato al momento e mangiato sul posto. Questo per evitare che la ricotta perda la sua parte umida, facendo perdere di croccantezza la pasta. La dimensione può essere varia: dal classico finger food a fino 10 cm di lunghezza.

6 Le Minne di Sant’Agata

Altro dolce tipico catanese sono le Minne di Sant’Agata, delle piccole cassatine nate in onore della patrona della città la cui festa si celebra il 5 febbraio. Questi dolci hanno una forma semisferica: internamente sono fatti con pan di Spagna imbevuto di liquore e farciti con ricotta di pecora. Esternamente sono ricoperti di una glassa di colore bianco – che ricorda l’Etna ricoperto di neve – e con una ciliegia candita posta in cima.

Il dolce ha una forma che richiama il seno di una donna: questo perchè, secondo la tradizione, alla Santa vennero amputati i seni dopo che questa si negò al conte romano Quinziano.

Iris

7 L’Iris

Nelle pasticcerie della città un dolce sempre presente è l’Iris. E’ un “bombolone” fritto composto da una pasta dolce e ripieno di tanta crema pasticcera, bianca o al cioccolato. Il vero iris catanese è fatto con pane al latte e il ripieno di crema pasticcera. E’ un dolce molto pesante: in passato era molto più grande di quelli che si trovano adesso e risultava quindi difficilmente digeribile, in particolar modo nelle giornate estive, dove il sole a Catania picchia forte.

Per questo, nel corso degli anni, le dimensioni si sono ridotte leggermente e molti preferiscono fare colazione con brioche o granita.

8 Olivette di Sant’Agata

Questo dolce tipico catanese è preparato durante la festa della Patrona della città, Sant’Agata, che si tiene il 5 febbraio. Le olivette di Sant’Agata sono dei dolcetti a base di pasta di mandorle, di colore verde e ricoperti di zucchero oppure di cioccolato fuso. Di solito si trovano nelle pasticcerie a partire da qualche giorno prima della festa e si conservano bene anche per un paio di settimane. Il loro gusto è intenso e il sapore di mandorle rimanda a molti dei dolci presenti nelle pasticcerie siciliane.

Ma come nascono questi dolcetti? Secondo la leggenda, Sant’Agata stava fuggendo dai soldati di Quinziano ma un calzare le si slacciò. Quando si chinò per allacciarselo, un miracolo del Signore fece apparire istantaneamente un ulivo, dove la santa potè nascondersi e cibarsi delle sue olive, salvandosi dai soldati.

9 Rame di Napoli

Su questi biscotti ci sono alcune leggende in merito al loro nome: c’è chi dice siano state importate dalla città partenopea dopo l’unione del Regno di Napoli col regno di Sicilia. Altri dicono che l’inventore di questi biscotti fu un pasticcere che di cognome faceva “Napoli” e quindi per indicare che questi biscotti erano prodotti da lui, alle rame aggiunsero il suffisso “di Napoli”. Un’altra versione infine, dice che questi biscotti celebrerebbero una moneta in rame, coniata per sostituire quelle d’oro e d’argento nei traffici quotidiani.

Qualunque sia la verità, le rame di Napoli sono una squisitezza degustabile nel periodo della festa dei morti a novembre. Un’usanza popolare racconta che i defunti portassero questi dolcetti ai bambini se questi durante l’anno si erano comportati bene. Questi biscotti sono morbidi e composti da un impasto al cacao, ricoperti di glassa al cioccolato fondente e granella di pistacchio. Nel corso degli anni la ricetta si è evoluta e si possono trovare anche bianchi.

10 Granita e brioche

Il prodotto tipico catanese per eccellenza con cui fare colazione è la brioche con la granita. Questo tipo di colazione è spesso consumata in estate per iniziare bene la giornata ed è abbastanza leggera. E’ una colazione fresca e “a granita câ brioscia” è un’istituzione a Catania.

La brioche, servita calda, si accompagna a una granita servita fredda: il momento migliore è intingere la brioche calda nella granita, che può essere ai gusti di limone, mandorla, caffè, cioccolato, pistacchio, gelsi o fragola. Mentre la brioche è totalmente diversa da quella conosciuta al nord: è un pane lievitato all’uovo, con la caratteristica pellicina scura di sopra e una forma che ricorda uno chignon: forma semisferica sormontata dal cosiddetto tuppu.

Noi del B&B Althea Etna Garden forniamo su richiesta una ricca colazione, dove puoi gustare alcuni di questi prodotti tipici della cucina catanese: l’iris, a novembre le rame di Napoli, a febbraio le olivette di Sant’Agata. E se poi desideri iniziare ad esplorare la città, il nostro staff ti saprà consigliare cosa mangiare a Catania oltre a quello indicato.

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